Allarme prestiti alle imprese. Ancora credit crunch: lo afferma Banca d’Italia nell’aggiornamento di gennaio dell’indagine sul credito bancario, che stima prestiti alle imprese in lieve contrazione nel primo trimestre (mentre nell’ultimo trimestre del 2018 è continuata ad aumentare la domanda). Nel quarto trimestre del 2018, spiega Via Nazionale, i criteri di offerta dei prestiti sia alle imprese sia alle famiglie hanno registrato un lieve irrigidimento. Ma al di là del dato sincronico, è la lunga serie di cali a preoccupare, Confesercenti innanzitutto, che in una nota parla di “fallimento di mercato” del credito. “Preoccupa, in particolare – scrive – che in tema di dimensione di impresa si consolidi la tendenza, diventata ineluttabile, dello scarsissimo credito bancario alle imprese fino a 5 addetti che percepiscono appena il 10,7% del totale credito alle piccole imprese, pur essendo le prime quasi il 91% dell’intero universo.
Serve una inversione di rotta. Il credito è un volano fondamentale per la crescita e bisogna favorirne la ripresa, per questo è indispensabile eliminarne i limiti all’accesso per le micro, piccole e medie imprese. Occorre istituire una soluzione di sistema per gli NPL a livello nazionale, evitando soluzioni caso per caso che deprimano la redditività, mancando anche una visione attenta in relazione agli interessi dei clienti. La forbice ricavi fragili e costi elevati dell’attività bancaria ha, inoltre, contribuito a ritardare il supporto digitale al cambiamento dei processi”.
Le banche, certo, hanno smesso di stare a guardare, complice anche la diffusione del FinTech che offre alle PMI alternative interessanti in termini di finanziamento. E, a tal proposito, l’Osservatorio finanziario cita alcune iniziative (vedi qui): “UniCredit punta su UniCredit Start Lab per supportare le nuove imprese, BPER Banca propone BPER Estero per favorire l’internazionalizzazione, mentre UBI Banca ha sviluppato progetti di welfare e di sostegno alle realtà del terzo settore. Ed è questa anche la strategia di Intesa Sanpaolo che inizia il 2019 proponendosi come ‘Banca per le PMI’ non tanto con erogazioni di credito ma con supporti alternativi che si sviluppano su quattro direttrici: internazionalizzazione, capitalizzazione, innovazione e sviluppo”.
A tutti i soggetti in campo è chiaro quanto il credit crunch sia ancora presente, quanto incida sullo sviluppo dell’economia e quanto sia necessario trovare una soluzione che consenta di invertire la rotta. Nel frattempo c’è il P2P lending che agisce a favore delle PMI e che vede incrementare costantemente quote di mercato (come si legge qui), ponendosi come vero canale alternativo e in linea con le aspettative delle aziende attualmente trascurate dal credito tradizionale.