Secondo l’ultimo aggiornamento di The Pulse of FinTech di KPMG gli investimenti nel comparto sono raddoppiati nel 2018 versus il 2017. È raddoppiata anche la dimensione media dei deal, mentre l’M&A è il trend più diffuso in tutto il mondo. Segnali che siamo entrati nella fase due dello sviluppo FinTech
Dai 50 miliardi del 2017 ai quasi 112 del 2018. Sono più che raddoppiati gli investimenti in società FinTech nel mondo, soprattutto per effetto di un consolidamento crescente del settore che ha aumentato la scala dimensionale dei deal. E il 2019 sta dimostrando quanto il trend sia solido. Lo afferma l’ultimo aggiornamento del report semestrale di KPMG, The Pulse of Fintech.
A fronte di capitali più che raddoppiati, anno su anno non è variato molto il numero dei deal, ed è questo probabilmente il dato più interessante, perché è un segnale di solidità del settore: il numero totale di operazioni si è attestato a 2.196 nel 2018, rispetto alle 2.165 registrate nel 2017.
Tra le operazioni maggiori, KPMG segnala l’investimento di Blackstone da 17 miliardi di dollari in Refinitiv (ex divisione Financial and Risk di Thomson Reuters), il round di finanziamenti di 14 miliardi raccolto da Ant Financial (gigante cinese controllato da Alibaba, che ha registrato anche il record di maggior operazione di VC mai effettuata) e l’acquisizione da parte di Vantiv di Worldpay (azienda britannica specializzata nei servizi di pagamento) per 12,9 miliardi, rispetto a un valore totale di poco superiore ai 20 miliardi degli investimenti totali nel Paese.
I settori che hanno attratto maggiormente gli investitori sono stati il Regtech (3,7 miliardi di dollari nel 2018, rispetto agli 1,2 miliardi del 2017), e la Blockchain e le Criptovalute (4,5 miliardi per 494 deal, poco al di sotto dei 4,8 miliardi del 2017).
Secondo le stime KPMG, nonostante l’aumento dell’incertezza dello scenario macro, gli investimenti dovrebbero rimanere consistenti anche nel 2019, proprio grazie al rafforzamento di Regtech e Insurtech e al crescente interesse verso tecnologie innovative abilitanti la trasformazione digitale per corporate e istituzioni finanziarie tradizionali, Artificial Intelligence e Automation in particolare.
Il rafforzamento di Regtech e Insurteh potrebbe cambiare la classifica degli innovatori: nella 2018 Fintech100 – Leading Global Fintech Innovators, realizzata da KPMG in collaborazione con H2 Ventures, le società del settore dei pagamenti dominano con 34 FinTech presenti nel ranking, seguite da 22 del settore prestiti, 14 nella gestione patrimoniale e 12 del settore assicurativo.
Il secondo aspetto, quello relativo alla digital transformation, comporterà “una crescente partecipazione da parte di player big tech come Google, Alibaba e Microsoft – che acquisiranno direttamente società FinTech o formeranno partnership abilitanti con le istituzioni finanziarie. Le tecnologie abilitanti saranno il focus centrale per le FinTech, con il crescente interesse delle corporate tradizionali “, scrive KPMG.
E non è un caso che siano state, già nel 2018, proprio le fusioni e acquisizioni cross border il maggior driver di crescita per un valore complessivo di 53,5 miliardi nel 2018 dai 18,9 miliardi di un anno prima.
Crescita che, probabilmente per la prima volta da quando esiste il FinTech, ha riguardato tutto il globo. In America gli investimenti sono passati da 29 miliardi a 54,5 miliardi, con gli Stati Uniti a fare la parte del leone (52,5 miliardi di dollari, più del doppio rispetto all’anno precedente, e 1.061 operazioni).
In Europa il valore si è attestato a 34,2 miliardi di dollari in 536 operazioni, rispetto ai 12,2 miliardi del 2017. Anche nel Vecchio Continente le operazioni di M&A e buyout hanno fatto da catalizzatore: con deal come la già citata Worldpay (12,9 miliardi di dollari), ma anche Nets (5,5 miliardi), ETF Securities (3,35 miliardi), iZettle (2,2 miliardi), Fidessa Group (2,1 miliardi) e IRIS Software Group (1,8 miliardi).
Queste tre tendenze coincidenti, ovvero l’aumento della dimensione media dei deal, l’incremento delle operazioni di M&A finalizzata alla crescita ma anche all’acquisizione delle tecnologie abilitanti da parte degli incumbent finanziari, e la sempre maggiore diversificazione geografica, testimoniano una maturazione del FinTech su scala globale. Una fase 2.0 in cui, in mercati giovani come la Germania e il Brasile, le start-up stanno attraendo round di finanziamenti sempre più consistenti, mentre in mercati consolidati come Stati Uniti, Regno Unito e Asia i leader stanno effettuando investimenti ed acquisizioni per espandere la gamma prodotti e conquistare nuove aree geografiche.
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