La nostra Marketing Manager, Greta Antonini, ci racconta in prima persona la sua esperienza lavorativa: come ha guidato il rebranding di Opyn tra errori e successi.
A cura di Greta Antonini, Marketing Manager di Opyn
Ero arrivata nell’allora BorsadelCredito.it da solo un mese e la sensazione più forte che provavo era: c’è un mondo di cose da raccontare e da fare, da dove parto? Mi trovavo di fronte al sogno di ogni marketer, quello di poter plasmare un brand o un prodotto dalle prime fasi. E come spesso succede quando ci si avventura in qualcosa di nuovo, niente, in fondo, va come ci si aspetta.
A gennaio 2021, dopo il mio primo mese lavorativo in una fintech, ho dovuto prendere le misure e rendermi conto di cosa fosse realmente questo settore.
BorsadelCredito.it era riuscita a raccontare la parte "fin”, a creare relazioni e un posizionamento ben definito con istituti finanziari e bancari di rilievo, ad avvicinare al digitale le Pmi in ricerca di credito e, sicuramente era riuscita ad abbattere muri centenari di diffidenza nei confronti del digitale. Quello che però non aveva ancora saputo comunicare era la ricetta segreta che le aveva permesso di fare tutto ciò.
Mancava infatti, il racconto di quella forte sensazione di umanità che avevo provato entrando in quegli uffici. Eravamo solo 19 persone ma sembravamo 100: persone da cui proveniva calore e grande passione. BorsadelCredito.it, non era già più una start-up ma una vera e propria scale-up.
Antonio Lafiosca, il nostro Coo, attraverso le sue GIF animate e la sua innata velocità e prontezza nel capire quello di cui si ha bisogno, mi ha aiutato a destreggiarmi in un mondo che non conoscevo; Andrea Papa, Business Developer, mi ha spiegato i processi e raccontato l’azienda dei primi tempi e tutto quello che era successo, fornendomi una bussola per potermi muovere agevolmente nella sua storia; Ivan Pellegrini, il Ceo, con la sua estrema chiarezza di pensiero e la sua visione del futuro, mi ha permesso di visualizzare il traguardo di tutto il cammino.
Tutto questo mi aveva fatto arrivare alla conclusione che non eravamo solo una fintech, ma piuttosto una Human FinTech e tutte e 3 le dimensioni, quella umana, quella finanziaria e quella tecnologica avevano bisogno di essere valorizzate e raccontate.
Come da manuale, abbiamo lavorato a più approcci, coinvolgendo tutti: partner, investitori, dipendenti, amici e sostenitori della primissima BorsadelCredito.it. Abbiamo ascoltato la loro voce, i loro suggerimenti e sogni per la nostra realtà.
Quello che è emerso era un’opinione unanime: il brand non era più all’altezza di quello che l’azienda era e voleva essere, e non avrebbe potuto supportare i successivi dieci, vent’anni di crescita. Raccontava il mondo del credito e il modo in cui lo stavamo cambiando rispetto a un modello tradizionale, ma non andava abbastanza nel dettaglio della nostra competenza altamente tecnologica e del nostro approccio molto umano, caldo e relazionale. Da qui è nata l’esigenza di affrontare la sfida di un rebranding. Il primo step verso il cambiamento ha riguardato il nome: Borsadelcredito.it era tutt’altro che calzante. Avevamo bisogno di qualcosa che rispecchiasse la vera anima del brand.
Dopo oltre 100 nomi analizzati, studiati, verificati legalmente, è nato Opyn, un brand accogliente e confortante, incentrato sulla competenza e l'empatia delle persone che vi lavorano creando relazioni informali e durature.
Il nome prende forma dalle parole inglesi open e PIN (personal identification number), con l’intento di unire la nostra apertura al cambiamento alla nostra aspirazione tecnologica. Era perfetto perché riusciva a raccontare le tre dimensioni Fin, Tech e Human allo stesso tempo.
Per aiutarmi nel processo di rebranding ho scelto la realtà che sapevo mi avrebbe supportata al meglio. Il suo nome, infatti, univa perfettamente quello che stavo cercando, uno sguardo al futuro: si tratta dell’agenzia Future Brand e del suo team composto da Marta, Tommaso, Guendalina e molti altri.
Dopo di loro, ho coinvolto gli amici di Great Pixel, che subito hanno dato un forte contributo nelle fasi di analisi e successivamente nella realizzazione del sito. Grazie a Pietro, Giovanni, Alberto, Isabella e Gabriele abbiamo rivoluzionato anche la nostra presenza digitale.
Dopo i primi 5 mesi in cui ho lavorato da sola, abbiamo iniziato a strutturare un vero e proprio team, così è arrivata Caterina Danizio, Web developer e SEO Specialist, che con la sua capacità di adattarsi a qualsiasi situazione e le sue abilità a metà tra il marketing e la tecnologia, mi ha aiutato su tutti i fronti senza perdersi mai d’animo. Subito dopo abbiamo accolto due gen Z: Cristina Dell'Aira, Digital Marketing Specialist e Alice Casagrande, Content Specialist.
Con loro e grazie a loro, a settembre abbiamo lanciato Opyn.
Avrei voluto lanciare il brand a luglio 2021, per evitare di sottoporre un cambio così impattante ai nostri clienti al rientro dalle ferie. Non è andata come progettato: i nostri stakeholder si sono trovati, dopo le vacanze, nei primi giorni di settembre, catapultati nel nuovo mondo di Opyn.
Certo, li avevamo preparati, con una bella newsletter a calmare gli animi e a spiegare il cambiamento nel dettaglio, ma l’e-mail l’avranno vista tutti? Saremo finiti in spam? L’avranno letta in modo superficiale? Come è normale, all’inizio abbiamo attraversato un periodo di transizione, in cui abbiamo dovuto rassicurare i nostri clienti: il nome era cambiato, ma noi eravamo gli stessi.
Allo stesso tempo, per non far “prendere un colpo” nemmeno ai nostri partner, abbiamo dato loro un’anteprima speciale, organizzando un evento esclusivo per raccontare loro dove eravamo arrivati, i risultati raggiunti insieme, le nostre aspirazioni e, ovviamente, il rebranding.
Sarà che le occasioni di incontro fisico con la pandemia sono diminuite, sarà che l’organizzazione è piaciuta, ma l’evento è stato un successo. Ho visto grandi sorrisi e molta energia ma il regalo più bello è arrivato a dicembre da Michelangelo Rosato, Area Manager della Sicilia di Opyn, quando mi ha detto: “Ne parlano ancora dell’evento di Luglio, quindi il prossimo anno dobbiamo replicare.” Ci stiamo già lavorando, questa volta con largo anticipo, per sorprendere ancora di più i nostri partner.
Veniamo alla campagna e allo spot tv: avevo le idee chiare, volevo che i protagonisti fossero i dipendenti di Opyn, gli Opyners. Sono i volti e la voce delle nostre comunicazioni con clienti, partner e fornitori, ogni giorno cercano di migliorare i nostri processi e si prendono cura delle nostre relazioni; quindi perché assumere degli attori quando avevamo già dei professionisti a disposizione, veri, reali e sinceri?
La scelta era naturale per noi, siamo una human fintech. Certo, siamo innovativi, non abbiamo uffici in tutta Italia e firmiamo documenti solo digitalmente, ma le persone per noi contano, sono il nostro fiore all’occhiello, sono loro i veri protagonisti del cambiamento.
E quindi… armati di tamponi, un sabato mattina di luglio, sfidando un caldo asfissiante, ci siamo trovati a scattare le foto di quella che sarebbe stata la nostra campagna e il nostro spot. Il dietro le quinte è sempre la parte che mi piace di più.
Dal punto di vista di business, che poi è uno dei KPI principe in questi casi, bene! I nostri numeri alla fine sono andati ben oltre le aspettative, nonostante le “ingenti” spese di marketing e comunicazione E poi… gli Opyners sono super contenti, e questa per noi è la cosa più importante.
Oggi, un anno e tre mesi dopo il mio arrivo, il team marketing si è ulteriormente ampliato: ci occupiamo di marketing, comunicazione, CRM e prodotto. Sono arrivati Viviana Sbarra, la coordinatrice marketing e comunicazione, e Alberto Michetti, che si occupa della UX della nostra super piattaforma. E in questi giorni, sto aspettando l’arrivo di un nuovo supporto lato CRM.
Sono successe tante cose in poco tempo e a volte mi sembra di essere qui da una vita, ma in fondo anche di essere qui da un giorno, perché l’entusiasmo e le sfide da affrontare non mancano ma, con preparazione ed entusiasmo, le affronteremo tutte.