Ognuno di noi, quando si appresta a valutare un nuovo investimento, fa un’analisi su come funziona lo strumento e soprattutto pesa il rapporto rendimento-rischio. Sì, perché ogni investimento comporta un rischio, che può essere maggiore o minore, così come per il rendimento. Sta alla propensione dell’investitore decidere di puntare su certi tipi di strumenti.
Come ogni investimento, anche nel P2P lending, a fronte di rendimenti spesso più interessanti degli strumenti più comuni del mercato, c’è un rischio, ovvero che le imprese a cui prestiamo denaro non lo restituiscano – un rischio che esiste sempre quando si ha che fare con strumenti di debito quali sono, per esempio, anche i corporate bond.
Noi, così come gli investitori, siamo molto attenti affinché il rischio sia il minore possibile. Per questo utilizziamo diversi strumenti di mitigazione del rischio. Sono tre in particolare: il primo è la selezione meticolosa delle aziende che hanno accesso al nostro credito, il secondo è la diversificazione estrema che applichiamo al portafoglio, il terzo è il Fondo di Protezione. Vediamoli in dettaglio.
Per ottenere un prestito da BorsadelCredito.it, un’azienda deve avere determinate caratteristiche. I dati che valutiamo sono diverse centinaia, ma qui di seguito proviamo a sintetizzare le peculiarità che ricerchiamo nelle aziende: una storia certificata da almeno 2 bilanci/modelli UNICO depositati; una storia creditizia lineare, senza segnalazioni o eventi negativi ovvero un’azienda “economicamente e finanziariamente sana” all’analisi dei numeri; un’azienda trasparente, facilmente riconoscibile e con un progetto imprenditoriale interessante.
La selezione premia quindi solo le imprese con un progetto solido e che dimostrano grande affidabilità e trasparenza. Questo primo livello di filtro è fondamentale per far sì che nel portafoglio di prestiti entrino solo aziende che sono state valutate positivamente e in maniera attenta. Tutte le informazioni sull’azienda vengono lavorate velocemente attraverso un algoritmo proprietario che usa tecniche di intelligenza artificiale per analizzare e scavare nel mare magnum dei big data. Verifichiamo che le aziende siano presenti e riconoscibili online, e dulcis in fundo parliamo personalmente con l’imprenditore per dare la valutazione conclusiva. In questo modo selezioniamo solo le aziende migliori, che formeranno il paniere dove le risorse dei prestatori verranno allocate. Questo processo richiede un tempo medio di sole 24 ore, alla fine delle quali siamo in grado di dare il nostro giudizio sull’accessibilità al prestito da parte della PMI.
La diversificazione estrema che applichiamo all’investimento è probabilmente la più importante delle nostre strategie di mitigazione del rischio. Il capitale versato viene frazionato con una diversificazione-obiettivo dell’1% (ciò vuol dire, ad esempio, che 10.000 euro vengono suddivisi all’incirca in 100 prestiti da 100 euro l’uno). Questo permette di “spalmare” il rischio di investimento su più posizioni possibili e quindi di fatto minimizzare l’impatto che un eventuale ritardo nella corresponsione delle rate o un impagato avranno sul portafoglio complessivo.
Questa è l’ultima barriera contro possibili perdite in conto capitale per il prestatore. Si tratta di un salvadanaio dove ogni PMI, secondo una percentuale che varia in base a merito di credito e durata del prestito, versa una quota che servirà formare un tesoretto a cui attingeremo nel caso in cui un’azienda non riesca più a onorare il suo debito. L’intervento del fondo arriva in realtà dopo un’altra importante azione che rientra nella strategia di mitigazione del rischio, ovvero la procedura di recupero crediti. Di questa ce ne occupiamo noi per conto di tutti i prestatori: l’obiettivo è far sì che l’azienda che non paga regolarmente superi il periodo di difficoltà. In alcuni di questi casi, l’azienda effettivamente torna regolare, altre volte le difficoltà possono essere maggiori, per cui le azioni di recupero crediti si allungano nel tempo o possono diventare meno efficaci. Solo in tal caso interviene il Fondo di Protezione, ulteriore forma di protezione dal rischio che protegge il capitale del prestatore e che funziona proprio come un’assicurazione (BorsadelCredito.it accantona capitali in questo fondo sulla base delle stime di perdita sulla totalità del portafoglio di prestiti).
Nei primi 2 anni e mezzo di storia, BorsadelCredito.it ha restituito un rendimento medio, al netto dell’intervento del fondo di protezione, del 4.98% lordo annuo. Sono circa 4.000 i prestatori attualmente iscritti alla nostra community.