13 giugno, 2017

5 min di lettura

Scritto da: Redazione Opyn

Rivoluzione FinTech: Adapt or Die

State Street inaugura a Milano il primo FinTech Lab, in collaborazione con SDA Bocconi

Nasce il primo State Street FinTech Lab in Italia. Un segnale importante che ci racconta quanto il nostro settore stia prendendo forza anche in un Paese come il nostro. Ed è significativo che a fondare questo laboratorio dedicato agli studenti laureati dello SDA Bocconi sia State Street, ovvero uno dei fornitori leader a livello mondiale di servizi finanziari per investitori istituzionali, con quasi 30 miliardi di dollari di asset in custodia e amministrazione e 2,5 miliardi di dollari di patrimonio gestito. State Street è attiva in più di 100 mercati a livello mondiale, tra cui Stati Uniti, Canada, Europa, Medio Oriente East e Asia. Parliamo, insomma, di un asset manager tradizionale, che però ha compreso da tempo l’avanzata inarrestabile del FinTech a cui nessun operatore può sottrarsi, come sostiene fin da principio anche BorsadelCredito.it. La nuova iniziativa in Italia fa seguito all’annuncio delle partnership dello State Street Technology Center con University College Cork (UCC) in Irlanda e la Zhejiang University (ZJU) in Cina nel 2015. Insomma una strategia complessiva e internazionale che la casa di affari Usa persegue da tempo.

L’ultimatum del FinTech: adattati o muori”, così scriveva in tempi non sospetti Joseph L. Hooley, presidente e ceo di State Street Corporation.

Tra molti anni, quando si guarderà indietro alle prime due decadi del 21esimo secolo, le storie che si racconteranno non avranno al loro centro la crisi finanziaria e le sue conseguenze” – scrive Hooley. “Invece, questo periodo sarà ricordato per il ruolo che l’innovazione basata sulla tecnologia ha avuto nel trasformare e distruggere il modo in cui viviamo e lavoriamo. Le società che non riescono a adottare in maniera rapida ed efficace le nuove tecnologie rischiano di diventare obsolete. Nessuna industria o modello di business è immune.” Il potere della tecnologia sta nella sua abilità di fornire una user experience personalizzata, di trasformare i servizi esistenti in commodity, di far entrare nel mercato competitori a basso costo e di creare nuovi prodotti e servizi che danno al mercato una forma nuova. “Adesso è il turno dell’industria finanziaria – continua Hooley – con la digitalizzazione che ridisegna i business model, la catena del valore dei servizi finanziaria è pronta per la disruption. Il successo dipenderà da come approcciamo l’innovazione e da come integriamo la tecnologia nei nostri modelli di business. In altre parole la rivoluzione FinTech rappresenta un ultimatum: adattati o muori.

L’innovazione disruptive è, nelle parole del professore di Harvard Clayton Christensen, qualcosa che avvolge prodotti e servizi esistenti creando porte secondarie per clienti completamente nuovi. “La rivoluzione FinTech – conclude Hooley – vedrà come vincitori non solo coloro che scommettono sulla giusta tecnologia emergente o sul giusto sistema operativo, ma quelli che hanno una visione olistica di innovazione e tecnologia.” Ogni organizzazione deve prepararsi al cambiamento, dotandosi anche delle professionalità giuste, con la consapevolezza che l’innovazione può nascere ovunque, anche dal basso, in ogni punto dell’organizzazione.

Il FinTech Lab italiano, inaugurato lo scorso 9 giugno, ha la finalità di “promuovere la cultura e la consapevolezza dell’impatto delle nuove tecnologie sul settore finanziario.” L’iniziativa si inserisce in una più ampia partnership tra State Street e SDA Bocconi volta a supportare l’Executive Master in Finance, con contestuale istituzione di due borse di studio.

Il FinTech Lab, in soldoni, consentirà agli studenti dell’Executive Master in Finance della SDA Bocconi – coordinato dall’Academic Director Andrea Beltratti e dal Program Director Alessia Bezzecchi – di partecipare a un ciclo di otto seminari, tenuti da guest speaker internazionali. Seminari che offriranno un’ampia panoramica sui principali temi legati al FinTech, tra cui la crescente diffusione delle tecnologie emergenti legate ai servizi di robo-advisory nell’ambito della consulenza finanziaria, l’avvento dell’Internet of Things, la rilevanza dei big data, del machine learning e dell’artificial intelligence. Insomma preparando i professionisti che da domani lavoreranno in questo ambiente modificato dalla tecnologia.

Numerose ricerche – ha detto nel corso della presentazione Riccardo Lamanna, Senior Vice President e Country Manager di State Street Global Services in Italiaevidenziano la crescente importanza del FinTech. Questa iniziativa in particolare ci permetterà di svolgere attività di formazione mirate che coinvolgeranno i dirigenti di domani e che auspichiamo possano portare a un’accelerazione dell’evoluzione del settore finanziario.”

La filosofia formativa dell’Executive Master in Finance si basa sulla combinazione tra metodi rigorosi ed applicazioni interessanti, con l’obiettivo di trasformare la conoscenza in azione” – ha aggiunto l’Academic Director Andrea Beltratti. “Il FinTech è un esempio ideale per applicare tale filosofia: è un fenomeno nuovo e rilevante, in grado di cambiare i modelli di business dell’intero settore finanziario. Per i partecipanti del nostro Master questa sarà una grande opportunità di accrescere la propria conoscenza del FinTech grazie ad alcuni dei protagonisti di questo grande cambiamento.

Il FinTech c’è, le startup aumentano, le banche – almeno quelle internazionali – non voglio restare indietro sulla via dell’innovazione: ora con i professionisti italiani del FinTech, il cerchio è quasi chiuso.

TAGS: