Formazione da Ingegnere edile, Diana è un Opyner della primissima ora. Maurizio ha cominciato a lavorare con i fondatori Antonio Lafiosca e Ivan Pellegrini all’inizio dell’avventura nell’aprile 2013: “Sono il dipendente numero 4.”
Un momento effervescente in cui le idee dei fondatori iniziano a prendere corpo e tutti fanno tutto. Ancora non c’è un’organizzazione codificata, ma tanto entusiasmo e passione. “Ho sempre avuto la passione per il mondo logico matematico; perciò, anche se non era il mio ruolo, seguivo con interesse il lavoro dello sviluppatore prendendo confidenza con i segreti della programmazione.”
Il resto lo ha fatto la curiosità: pur non avendo la formazione dell’informatico “sono stato sempre più coinvolto nella parte di sviluppo e ho imparato facendolo”.
“Per fare qualsiasi cosa, tra cui anche la programmazione, ci vuole: la propensione, l’attitudine e forma mentis, la voglia e la curiosità. Queste sono anche le caratteristiche di chi lavora qui con noi.”
Per esempio, mentre l’azienda cresceva ed evolveva, Maurizio si appassionava ai dati, interessandosi di ambiti che non erano direttamente correlati con le sue mansioni. Maurizio è un autodidatta del codice, che presto si è appassionato anche del mondo dei dati. L’organizzazione cresce e Diana diventa così responsabile dell’area Data. Non è un informatico puro, ma ha imparato sul campo grazie anche alla sua propensione a comunicare e ad esporsi.
Il tempo passa e l’azienda cresce. Ad un certo punto, emerge la necessità di creare il Team Product, Maurizio a quel punto con la sua formazione tech e business, acquisita sul campo, è proprio il profilo che serviva: 9 anni dopo il suo ingresso in Opyn assume l’incarico di Chief Product Officer.
Oggi è alla guida di una squadra di 5 persone che ha il compito di raccogliere i bisogni del cliente e tradurli in una soluzione da sviluppare. I clienti di Opyn sono banche e istituti finanziari che erogano servizi di credito, ma anche grandi e piccole imprese che cercano soluzioni digitali per il pagamento o il credito ai propri clienti. Diana e il suo team li ascoltano, interpretano e traducono le esigenze in indicazioni comprensibili per gli sviluppatori e progettisti. Oggi il team prodotto è la mente che progetta la customer journey, l’esperienza di utilizzo di tutti i servizi Opyn da parte di clienti e utenti finali.
Cosa serve per diventare un Opyner, dunque?
"La voglia di abbattere barriere e contribuire al progetto oltre alla logica del compitino: alla fine serve essere un po’ imprenditori ".
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