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Obblighi AML: guida all'antiriciclaggio

Scritto da Greta Antonini | Jul 29, 2024 2:53:11 PM

Gli obblighi antiriciclaggio, conosciuti anche come obblighi AML (Anti Money Laundering), sono costituiti da una serie di normative europee, standard e convenzioni internazionali.

Ma prima di entrare in quali sono gli obblighi dobbiamo definire cos’è il riciclaggio di denaro. Secondo il Codice penale, il reato di riciclaggio consiste nel trasferire o investire denaro, beni o altre utilità provenienti da attività dolose e comprende il favoreggiamento, la ricettazione, il riciclaggio, l’autoriciclaggio, il reimpiego e il trasferimento fraudolento di valori. Le leggi antiriciclaggio si occupano infatti di combattere e prevenire l’utilizzo di denaro da fonti illecite o delittuose e la sua reimmissione sui circuiti economici e finanziari legali.

In Italia la normativa antiriciclaggio si basa principalmente sul decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, da ultimo modificato dal D.Lgs. 4 ottobre 2019, n. 125, che recepisce a sua volta la direttiva europea 2005/60/CE, nata con lo scopo di proteggere la stabilità e l’integrità del sistema economico e finanziario.

Per quanto riguarda l’ordinamento Europeo l’impegno in termini di antiriciclaggio risale ai primi anni ’90 e si è articolo in cinque direttive e diversi provvedimenti.

Ad oggi la quinta Direttiva UE/2018/843 è quella che risulta in vigore e nasce a completamento della quarta Direttiva UE/2015/849: entrambe sono nate per potenziare il sistema di prevenzione degli Stati membri coerentemente con le Raccomandazioni del GAFI del 2012 che prevedono un approccio basato sul rischio, criterio fondamentale per identificare le misure preventive e i controlli.

Ma quali sono state le innovazioni all’interno della quarta e della quinta direttiva?

Per quanto riguarda la Quarta Direttiva:

  • Viene confermata la centralità del ruolo delle Financial Intelligence Unit(FIU) oltre ad ampliarne le funzioni, enfatizzare i requisiti fondamentali di autonomia e indipendenza e precisando i compiti di segnalazioni delle operazioni sospette e di tutte le informazioni utili all’analisi.
  • Viene confermata e ampliata la necessità di maggiore collaborazione internazionale prevedendo, nonostante le differenze nelle legislazioni degli Stati membri, un riscontro tempestivo anche dalle FIU estere attraverso obbligo di scambio automatico di segnalazioni di operazioni sospette che presentano caratteristiche transfrontaliere.
  • Viene valorizzato l'approccio basato sul rischio per prevenzione e contrasto al riciclaggio. L'analisi effettuata dagli Stati membri, attraverso i national risk assessment, viene affiancata da un esercizio a livello sovranazionale, coordinato dalla Commissione europea. La prima relazione sulla valutazione sovranazionale dei rischi, pubblicata nel 2017, delinea una vasta mappatura dei rischi per attività e un elenco dei metodi di riciclaggio maggiormente utilizzati.

La Quinta Direttiva antiriciclaggio invece:

  • Amplia l'ambito dei soggetti obbligati, includendo gli operatori in valute virtuali.
  • Prevede regole più dettagliate per l'adeguata verifica sia per i maggiori rischi connessi all'uso di carte prepagate sia per quanto riguarda i paesi definiti ad alto rischio.
  • Estende le misure di trasparenza della titolarità effettiva di società e trust prevedendo l'istituzione di registri nazionali accessibili e interconnessi.
  • Rafforza ulteriormente i poteri delle FIU per l'analisi domestica e la collaborazione tra Stati Membri attribuendo alla Commissione europea il compito di valutare l'efficacia della cooperazione tra le FIU dell'Unione e proponendo la creazione di un coordinamento europeo.

A completare il quadro, le modifiche al regolamento UE/2010/1093 inoltre affidano all'European Banking Authority (EBA) nuove competenze per lo svolgimento di valutazioni sulle autorità di vigilanza nazionali prevedendo l'esercizio di poteri sostitutivi in caso di inerzia dei supervisori nazionali e l'elaborazione di linee guida per favorire i controlli e migliorare la collaborazione. Inoltre, viene prevista la necessità di un coordinamento stretto tra l'EBA e le FIU.

Obblighi AML: cosa sono

I soggetti obbligati alla normativa antiriciclaggio sono tenuti al rispetto dei presidi antiriciclaggio quali il dovere di identificare correttamente la propria clientela, verificarne l’identità, conservare dati e informazioni rilevanti e monitorare per tutta la fase del rapporto l’operatività della clientela anche al fine di segnalare tempestivamente operazioni potenzialmente sospette alla competente autorità di vigilanza. 

La normativa ha stabilito che l'obbligo di adeguata verifica della clientela insorge nel momento in cui viene:

  • Instaurato un rapporto continuativo
  • Conferito un incarico professionale
  • Eseguita un'operazione occasionale con il pagamento di importo pari o superiore a 15.000 Euro o nell'ipotesi di un trasferimento di fondi superiore a 1.000 Euro.
  • In caso di sospetto riciclaggio o finanziamento al terrorismo.
  • Nel caso di dubbi sui dati ottenuti al momento dell'identificazione del cliente.

Adeguata verifica della clientela

Il cuore della normativa antiriciclaggio sicuramente è l’adeguata verifica della clientela che prevede l’obbligo di identificazione del soggetto che effettua l’operazione e dello scopo alla base.

L’approccio Know Your Customer (KYC) prevede una due diligence finanziaria complessa basata sulla valutazione del rischio sia rispetto al profilo soggettivo sia rispetto al profilo oggettivo.

Per quanto riguarda l’analisi della clientela, viene esaminata la natura giuridica, l’attività prevalentemente svolta, l’area geografica di residenza o sede e il comportamento tenuto in fase di istruttoria.

L’operatore professionale deve compiere l'identificazione del titolare effettivo tramite la verifica dell'identità di costui che, sotto propria responsabilità, fornisce tutte le informazioni necessarie a consentirne l'identificazione tramite un documento di identità (per esempio carta d’identità, passaporto, patente di guida etc..) in corso di validità di cui l'operatore deve tenerne copia.

L'identificazione varia poi a seconda che il soggetto sia una persona fisica o una persona giuridica infatti per le persone fisiche l'identificazione e verifica dell'identità del titolare effettivo è contestuale all'identificazione del cliente, per le persone giuridiche invece devono essere adottate misure adeguate al rischio e volte all'identificazione dell'effettiva titolarità e struttura di controllo del cliente attraverso il ricorso ai registri pubblici, atti o documenti ad accesso pubblico utili alla determinazione dell'effettiva proprietà.

Dopo aver identificato il titolare effettivo, deve essere analizzata l’operazione individuandone il tipo, lo scopo, la modalità di svolgimento, l'ammontare, l'area geografica di destinazione del prodotto e, valutati in rapporto all'attività svolta dal cliente, la frequenza, il volume e la ragionevolezza dell'operazione.

Durante tutto il corso del rapporto risulta inoltre necessario l’obbligo di controllo da parte dell’operatore professionale mantenendo sempre aggiornata la documentazione e le informazioni della clientela.

Chi sono i soggetti obbligati AML

I soggetti obbligati ad attenersi alla normativa antiriciclaggio sono:

  • Intermediari bancari e finanziari.
  • Altri operatori finanziari come le società fiduciarie e mediatori creditizi.
  • Professionisti tra cui dottori commercialisti, esperti contabili e consulenti del lavoro.
  • Tutti i soggetti che fornisco servizi in materia di contabilità e tributi.
  • Notai e avvocati qualora eseguano qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare.
  • Operatori in valute virtuali.

Per quanto riguarda gli operatori in valute virtuali e cripto-attività è stata proprio l’ultima direttiva antiriciclaggio a richiederne l’obbligo ritenendo il mercato del cripto particolarmente esposto a fenomeni di riciclaggio alla luce della natura transfrontaliera dell’attività e del potenziale anonimato ad essa associato.

Tutti i soggetti obbligati devono portare a conoscenza della FIU, mediante l'invio di una segnalazione di operazioni sospette, le operazioni per le quali sospettano o hanno ragionevoli motivi per sospettare che i fondi provengono da attività criminosa o che si siano state compiute attività di riciclaggio. Tutte le segnalazioni antiriciclaggio devono essere effettuate senza ritardo e la loro individuazione prevede dei modelli di supporto all’analisi di comportamenti anomali,

Controlli antiriciclaggio con Opyn Universe

Per semplificare le operazioni antiriciclaggio e aiutare i soggetti obbligati all’adeguata verifica, Opyn Universe, piattaforma lending a service, prevede la possibilità di gestire in maniera integrata e sicura gli adempimenti di legge. Una volta definita la policy dal reparto compliance, l’operatore professionale, obbligato ad attenersi alle norme antiriciclaggio, può, attraverso la piattaforma tecnologica, definire un sistema di scoring per il perimetro AML ed effettuare i controlli.

Opyn Universe permette una gestione centralizzata di tutte le informazioni permettendo di mantenere coerenza e una visione integrata. Come? Attraverso, ad esempio, la raccolta delle informazioni contenute nel questionario di adeguata verifica (KYC) come il reddito prevalente, la capacità reddituale annua e il patrimonio personale complessivo o l’individuazione delle relazioni esistenti tra i diversi soggetti (amministratori, soci o altri) che emerge dall’utilizzo di un’altra funzionalità della piattaforma: la network analysis.

Ai fini di individuare ulteriori elementi di rischio sia in fase di istruttoria che di monitoraggio, la piattaforma effettua una chiamata al provider SGR che restituisce tutte le informazioni disponibili sui soggetti e sulla società mappate. Viene, quindi, rilevato se si tratta di soggetti politicamente esposti (PEP), politici italiani locali (PIL), se sono presenti sanzioni, contenziosi aziendali oppure in generale notizie negative e per rispettare l’obbligo di verifica continua ogni qualvolta ci fossero nuove evidenze vengono segnalate in automatico.

Tutte le verifiche previste dalla compliance al momento della creazione della policy antiriciclaggio possono essere implementate all’interno di una lista di attività da svolgere da parte dell’analista diminuendo così possibili dimenticanze umane e permettendo di poter completare il profilo di rischio del cliente.

Le verifiche possono essere divise in controlli di primo e secondo livello e possono essere associate a fasi diverse del processo di on-boarding del cliente; per esempio, in caso di una richiesta di finanziamento alcune attività si possono eseguire durante l’inserimento della richiesta di finanziamento mentre quelle di secondo livello in fase di erogazione.

Al termine dell’esecuzione di tutte le attività previste la piattaforma definisce automaticamente un livello di rischio che potrà essere basso, medio e alto e verrà periodicamente aggiornato.

Se vuoi saperne di più scopri come Opyn Universe può essere tuo alleato nella gestione dei obblighi antiriciclaggio.